Thursday, November 09, 2006

Il vecchio

Incontrai un uomo una volta, lo incontrai sotto un ponte, mentre vagavo in cerca di qualcosa che potesse risvegliare la mia curiosità. Era un uomo vecchio, vestito di stracci, aveva la barba lunga, sudicia, e tossiva di continuo. Ogni respiro si trascinava dietro strappi di catarro che sembravano quasi soffocarlo.
Rimasi con lui tre giorni e tre notti. Per un poco non mi disse nulla, si limitava a star seduto nel suo angolo, guardando cose che non c’erano, e sospirando nell’aria fredda.
Poi prese a raccontare della guerra, della sua casa, e del suo gatto, ma le sue parole non erano rivolte a me, non parlava a nessuno, raccontava una storia triste, e la raccontava di continuo. Una storia senza la fine, incompiuta.
Per tre notti parlò della guerra, dalla sua casa e del suo gatto, che secondo lui se la sarebbe cavata benissimo, e di un ponte, un ponte pieno di soldati e di gente che andava via.
Poi una notte si addormentò e morì, forse per il freddo, per la malattia che lo soffocava, per il dolore, oppure perché finalmente qualcuno lo aveva ascoltato. Chi può dirlo.
Io me ne andai in silenzio, così come ero venuto, non dissi nulla, non provavo nulla, ma salendo la scalinata che portava alla strada una parola mi uscì di bocca, saltò fuori da sola, tuffandosi nel fumo del mio respiro:
“Fine”.

1 comment:

Giulia K. (aka MeiMei) said...

e intanto che la pagine verde scorre, la pioggia cade e ballad of a thin man ricopre il silenzio.
il mood è perfetto.