Tuesday, November 28, 2006

Notizie dal mondo....dei pazzi

PARMA, 26 NOV - Preso dalla polizia uno studente spagnolo in bicicletta in autostrada, in terza corsia, contromano e decisamente ubriaco.

PARIGI, 25 NOV - Se un immigrato fa venire sua moglie in Francia e questa non impara la lingua francese, l'uomo si vedra' ritirato il permesso di soggiorno.

PECHINO, 24 NOV - Un cinese e' stato condannato a otto anni di prigione per aver prodotto 60 tonnellate di false pillole di Viagra.

NEW YORK, 22 nov - Una donna della Pennsylvania ha ammesso di aver fumato spinelli col figlio tredicenne per premiarlo quando aveva fatto i compiti

SAN PAOLO, 21 NOV - Uno psicologo ha dato fuoco al lettino su cui giaceva una sua paziente per 'curarla' dalle crisi di panico da cui era affetta.

Una giovane coppia di Treviso si è vista costretta a fare l'amore in orari specifici, dopo le 23 e prima delle 7 del mattino. Motivo? durante i loro amplessi le grida e i gemiti di lei turbavano il sonno dei vicini. La decisione è del giudice di pace Ermanno Tristano.

Enjoy,
The King

Saturday, November 25, 2006

Consigli di lettura - advanced advanced version

Come da richiesta..illustro:

Mele bianche: scrittore di grande capacità creativa, visioni potenti, da non perdere.
Guida galattica per autostoppisti: caposaldo della letteratura fantascientifica, a Giulia non è piaciuto, spiccato senso umoristico.
Il frutto della passione: leggere solo se siete uomini, ma se lo siete davvero leggetelo.
Memo: nemmeno sembra fantascienza, romanzo fine, acuto e gradevole.

Restate sintonizzati per la prossima serie di titoli imperdibili, teneramente vostro,
The King of Fools

Messaggio di disservizio








Data la sorprendente scoperta di lettori insospettabili presenti su questo blog, le autorità incompetenti ( che poi sarei "moi") annunciano l'intenzione di sistemare trappole nel blog.
I lettori catturati saranno in seguito esposti al pubblico ludibrio e costretti a recitare di fronte alla folla ululante frammenti dei miei post, il tutto mentre pseudo diavolesse in costumi sexy li "tortureranno".
Qualora vi domandaste cosa accadrebbe nel caso venissero catturate lettrici.. che dire.. non è facile trovare sexy pseudo diavolesse con il budget a mia disposizione.


Enjoy,
The King, ovvero il fautore dell'orgasmo planetario ( vedi post precedenti)

Friday, November 24, 2006

Consigli di lettura - advanced version

Trovando del tutto inutile consigliare un unico libro alla volta ( data la voracità letteraria dei miei fedeli lettori [ uso il plurale perchè siete in due ] ), mi accingo ad esagerare:

Mele bianche- Jonathan Carroll
Memo- Andrè Ruellan
Guida galattica per autostoppisti- Douglas Adams
Il frutto della passione- Karel G van Loon


Enjoy
The King...of fools

Messaggio di servizio

Credo sia d'uopo rendervi edotti del fatto che al momento del mio ventinovesimo compleanno ho diecimilacinquecentonovantatre giorni di vita....più o meno...
P.S. La natura pleonastica di questo intervento è giustificata unicamente dallo spazio illimitato che la rete mi mette a disposizione.
Enjoy,
The King

Monday, November 20, 2006

Notizie dal mondo

NEW YORK, 20 NOV - Due pacifisti storici di San Francisco hanno indetto per il 22 dicembre prossimo una manifestazione di 'orgasmo globale per la pace'. I due - Donna Sheehan e Paul Refell - sostengono che un orgasmo planetario potra' far avanzare la causa della pace e chiedono a tutti i pacifisti del mondo di partecipare alla maggiore manifestazione di questo tipo mai organizzata.

NEW YORK, 17 NOV - L'Onu ha respinto l'appello di due Cavalieri Jedi britannici che avevano chiesto il riconoscimento della loro fede come religione.

GERUSALEMME, 16 NOV - Miss Israele ha ottenuto il permesso di non portare il fucile d'assalto durante il servizio di leva nell'esercito, per motivi estetici.

NEW YORK, 16 NOV - La cittadina di Greenleaf, nello stato Usa dell'Iowa, ha imposto ai propri residenti adulti il possesso di almeno un'arma da fuoco.

LONDRA, 9 NOV - Voleva lanciare un petardo dopo averlo infilato tra le natiche, ma gli e' esploso prima e l'uomo e' finito in ospedale.

CANE SPARA A CACCIATORE Un uomo di 60 anni, durante una battuta di caccia, appoggia il suo fucile (carico) ad un albero e il suo cane fa partire un colpo che prende alla testa un altro cacciatore di 57 anni (che in seguito all'incidente perderà un occhio). L'incidente avvenuto a 30 chilometri circa da Stoccolma (Germania), è costato al proprietario dell'arma e del cane il rinvio a giudizio per tentato omicidio colposo.

LE API SBRONZE Alcuni scienziati hanno sottoposto un gruppo di api ad un singolare esperimento. Le hanno messe di fronte a due soluzioni: una ad altissima concentrazione di zucchero, l'altra ad elevata gradazione alcolica. Tutte le api si sono precipitate sull'alcool. La conseguenza è che le api ubriache una volta tornate nell'alveare vengono emarginate dalla comunità e tenute letteralmente separate dal resto dello sciame. Su queste api gli scienziati hanno già sperimentato con successo alcuni ritrovati contro l'alcolismo.


Enjoy,
The King

Un saluto da....


Sunday, November 19, 2006

Consigli di lettura

Il libro consigliato è " Vita di Pi" di Yann Martel


Enjoy,
The King

Saturday, November 18, 2006

La frase della settimana numero 3

La nostra realtà è tra parole, non tra cose.
La cosa in sè non esiste, è solo una Gestalt nella mente, la parola è più reale di ciò che rappresenta, è la realtà.
P.K Dick ( Tempo fuori luogo- Tempo fuor di sesto)

Verbosità

Mettersi a scrivere seduti su una sedia troppo bassa è assai scomodo.
Te ne stai lì, come su un trespolo, le braccia alzate, i gomiti aggrappati al bordo come se tentassi di abbracciare il tavolo, alla ricerca di un centro, un punto dove l’equilibrio sia perfetto, uno spazio tanto piccolo da non essere misurabile, fuori dal tempo, lambito ma mai toccato da nulla. Forse è lì che abita dio.
Con la mano sinistra inchiodi il foglio, temendo forse che anch’esso svolazzi verso la perfezione dell’equilibrio, ma la tua presa diviene malferma ogni volta che sollevi la mano alla bocca per tirare un po’ di fumo dalla sigaretta. Il foglio resta lì, resta sempre lì, forse preferisce essere scritto, ottemperare alla sua ontologia, mentre la mano destra lo percorre brandendo la penna, lasciandosi dietro soltanto piccoli tagli che si cicatrizzano all’istante. Poi la mano rallenta fino a fermarsi, la scrittura avverte il cambio di passo e si distende, diviene più marcata, quasi elegante. Le parole sembrano quasi più belle e sagge mentre si avviano verso l’ultimo punto.
A volte è così anche per gli uomini.

Monday, November 13, 2006

Paradox


C’è qualcuno qui?

Ci sei soltanto tu.

Bugiardo.

Io dico sempre la verità.

Nessuno dice sempre la verità. Non c’è luce senza ombra.

Bugiardo.

Io dico sempre la verità.

Anche io.

Thursday, November 09, 2006

I tempi dell'etilmorfina

La stanza era circolare, o perlomeno sembrava circolare.
Mentre avanzava, avvicinandosi alle pareti, si rendeva conto che l’ambiente non era come gli era parso, tuttavia non riusciva a trovare una definizione che potesse includere in sé in ogni aspetto quello che stava vedendo.
Era come se la stanza mutasse forma di continuo, a intervalli di tempo regolari, come se l’ambiente stesso fosse vivo e cercasse di confondere i suoi sensi già allo stremo.
Si sentiva una morsa stretta allo stomaco, gli mancava il respiro, no, gli mancava l’aria.
Un bisbiglio, l’inizio della pazzia.
Cominciò a credere che la stanza fosse davvero viva, che i cambiamenti che vedeva verificarsi fossero un vero e proprio postulato dell’ontologia della stanza, gli oggetti si disfacevano, si contraevano, si espandevano fino a sembrare sull’orlo della più orribile esplosione per poi diventare altro, anche se solo per un istante, prima che la trasformazione ricominciasse di nuovo.
Una lampada, un libro, uno specchio, e poi qualcosa che non aveva mai visto.
Dove diavolo era finito?
Allungò le braccia davanti a sé come un sonnambulo, come un uomo che brancola nel buio e cerca nell’oscurità un appiglio cui sostenersi, ignaro che l’appiglio che cerca è dentro di sé e che il buio che lo avvolge lo osserva con occhi sbarrati, ancor più spaventato di lui.
Prese a fissarsi le mani.
Qualcosa dentro di lui gli suggeriva che in questo modo avrebbe potuto annullare l’incantesimo in cui era immerso, spezzare le sottili pareti del sogno e dell’irrealtà e tornare a qualcosa che lui conosceva bene, tornare in un luogo che la sua mente gli avrebbe suggerito come reale senz’ombra di dubbio.
Percezione.
Era solo una questione di percezione.
Noi percepiamo come reale tutto ciò che fa parte di una ambiente che conosciamo, tutto ciò che è presente nella nostra mente, e anche ciò che non conosciamo, a volte, istintivamente.
Siamo esseri tridimensionali fatti per abitare ambienti tridimensionali.
Ma allora perché le sue mani avevano solo due dimensioni?
Perché erano piatte come se fossero state disegnate su un foglio?
Avvicinandosi allo specchio si rese conto della lucida assurdità di ciò che stava per fare.
Non era pronto.
Forse non sarebbe mai stato pronto.
Fu felice che nel momento in cui giunse a destinazione lo specchio fosse diventato un enorme salvadanaio a forma di maiale.
Ma quel maiale aveva sette zampe e un orecchio solo, posizionato appena sopra gli occhi grandi e bianchi, occhi ciechi divisi da un’agghiacciante doppia fila di denti seghettati.
Avvertì una strana sensazione al collo, come se una mano invisibile incombesse su di lui.
Si alzò dal suolo di quasi un metro, mentre l’aria gli esplodeva dai polmoni e la colonna vertebrale scricchiolava nella stretta di qualcosa di invisibile.
Un ronzio.
Rumore di rubinetti aperti e di sveglie che urlano al mondo la fine del riposo.
Le pareti della stanza brillavano, emanando una bianca luminescenza che rendeva tutta la scena ancor più incredibile.
Una tazza da caffè iniziò ad espandersi lentamente, mutando colore, diventando una forca in miniatura.
Rise.
Quella forca era troppo piccola, non avrebbe potuto impiccarci nemmeno i propri genitali.
Si sbagliava.
Mentre veniva sospinto da un vento leggero e gradevole che gli solleticava i sensi la forca diventava sempre più grande, sempre più bella, sempre più nobile nella sua sfolgorante tinta nero pece.
Si abbandonò, sorridendo.
Gli occhi due diamanti, le labbra socchiuse in un ghigno degno di un ceffone.
Il risveglio lo trovò sudato ed ansante come dopo una folle corsa appeso alle portiere di una macchina sportiva.
Si alzò e corse in bagno a lavarsi la faccia, innalzando preghiere e ringraziamenti ad un dio che nemmeno sapeva esistesse per averlo salvato dall’incubo in cui si era trovato.
Non si rese conto che la poltrona dove prima stava seduto era ora diventata un’elegante ottomana.
La stanza prese a girare lentamente, mentre il soffitto si tramutava in un’accecante volta stellata al negativo, nero su bianco e bianco su nero.
Questa volta si sarebbe svegliato?

Il vecchio

Incontrai un uomo una volta, lo incontrai sotto un ponte, mentre vagavo in cerca di qualcosa che potesse risvegliare la mia curiosità. Era un uomo vecchio, vestito di stracci, aveva la barba lunga, sudicia, e tossiva di continuo. Ogni respiro si trascinava dietro strappi di catarro che sembravano quasi soffocarlo.
Rimasi con lui tre giorni e tre notti. Per un poco non mi disse nulla, si limitava a star seduto nel suo angolo, guardando cose che non c’erano, e sospirando nell’aria fredda.
Poi prese a raccontare della guerra, della sua casa, e del suo gatto, ma le sue parole non erano rivolte a me, non parlava a nessuno, raccontava una storia triste, e la raccontava di continuo. Una storia senza la fine, incompiuta.
Per tre notti parlò della guerra, dalla sua casa e del suo gatto, che secondo lui se la sarebbe cavata benissimo, e di un ponte, un ponte pieno di soldati e di gente che andava via.
Poi una notte si addormentò e morì, forse per il freddo, per la malattia che lo soffocava, per il dolore, oppure perché finalmente qualcuno lo aveva ascoltato. Chi può dirlo.
Io me ne andai in silenzio, così come ero venuto, non dissi nulla, non provavo nulla, ma salendo la scalinata che portava alla strada una parola mi uscì di bocca, saltò fuori da sola, tuffandosi nel fumo del mio respiro:
“Fine”.

La frase della settimana n. 2

Persino nell'uomo più condizionato storicamente esiste un'enorme volontà antistorica, una tendenza verso l'archetipo, il metastorico. ( M. Eliade)

Enjoy, The King