Wednesday, March 28, 2007

Con le peggiori intenzioni, ovvero l'ontologia dell'essere piccoli, potere ai piccoli

Timidamente mi riaffaccio, sono trascorse tre settimane dal mio ultimo post.

Tre settimane che avrei preferito vivere al solito, forse l’usuale, la normalità del vivere quotidiano, scandita da ritmi prettamente ripetitivi, si libera dalle catene dell’inevitabile noia avviluppata all’abitudine nel momento in cui si è costretti all’inazione, nel momento in cui questa è di fatto coatta?

Chilometri macinati, esperienze deludenti o appaganti, tediose o divertenti, altre dimenticate come si scordano alcuni sogni, in dissolvenza, il piacere fine a sé stesso di uno sguardo che si incrocia istintivamente, di un sorriso che si dipinge sulle labbra di una sconosciuta, l’irritazione per un gesto scortese, moti di cazzeggio con gli amici e un po’ di serietà, quando assolutamente necessario.

Mi sarebbe bastato, a ragion veduta sarebbe bastato, seppur nella sua piena ed assoluta banalità.

Ed invece, invece poco di tutto questo, piluccate di tutto, abbastanza insufficienti per saziare qualsivoglia senso.

Cosa vorrei esprimere?

Nulla, semplicemente forse vivrò con maggior pienezza i prossimi giorni, almeno fino a che non verrò risucchiato nel vortice dell’abitudine.

Scrivo, scrivo e solo ora mi rendo conto di non avervi dato gli elementi per capire perché scrivo questo, per sapere che nelle ultime tre settimane…

Prima sono stato attaccato da un’influenza intestinale.

5 giorni 4 libri sbranati, 5 giorni dosi abbondanti di mal di stomaco, 5 giorni e poche sigarette.

Ho deciso che voglio smettere di fumare.

Ho deciso che presto deciderò di aver definitivamente deciso di smettere.

Le decisioni vanno prese solamente quando si è completamente sicuri della propria scelta. Non credo in ciò che ho appena scritto, non che il mio pensiero e il mio modus agendi siano meritevoli di discernimento, certo nell’impulsività e nella sensibilità, nelle sensazioni, trovo un terreno a me più confortevole ma, un po’ perché quella frase suona sensata, un po’ perché pigramente non desidero ricalibrare questo pensiero, non mi avvicinerò al tasto “delete”, abbiate pazienza.

Appena riesumatomi dall’influenza, da bravo ragazzino mi sono concesso un weekend casalingo per meglio affrontare una settimana per vari aspetti complessa, poco tempo, troppe vicende da portare a completamento.

E corri e corri, anche grazie agli orari flessibili del mio vivere sono riuscito a svolgere discretamente la matassa che la mia reclusione aveva annodato.

Venerdì giornata intera a Milano, dovete sapere che negli ultimi mesi a venerdì alterni abbiamo spostato la nostra zona d’azione, o inazione, non soffermiamoci eccessivamente o ossessivamente sull’ultima questione, prima che mi caschi il sedere dalla sedia, nella città lombarda.

Nessuno resterà deluso se non elenco locali e divertimenti vari limitandomi a informarvi di uno sconquassante colpo di freddo squarciabudella, al suo apice al mio ingresso notturno in tangenziale, forse una sottile punizione della tuche per tutte le volte che in giovane età ho utilizzato questo accidente a scusa, per certe vicende temo non esista prescrizione, neppure condoni, grazie ed amnistie hanno palliato i miei dolori.

Vi risparmio i particolari, non vorrei prendere a modello di scrittura Mr. Welsh.

Grazie per la vostra attenzione.


Good Night and Good Luck



Ha collaborato alla redazione l’ascolto di P.D.A. - John Legend, Ghetto Love - Macy Gray, Vancouver - Jeff Buckely, Under a Killing Moon - Echo & the Bunnymen, Lovely Head - Goldfrapp,, Cross Town Traffic - Jimi Hendrix, Myrkur - Sigur Ròs e Hands of Time - Groove Armada.

1 comment:

Giulia K. (aka MeiMei) said...

Un saluto ai marti. Un bacio ai marti . Un abbraccio ai marti. Andiamo a Moleto?